Fare domanda per l’erasmus non è sempre facile. Tanti sono gli interrogativi che nascono nella testa di chi non sa se partire sia la scelta giusta. Ma vediamo cos’è, nello specifico, l’erasmus.

Oggi più che mai il mondo è abituato ad essere collegato. Collegato tramite la rete dei social, o quella più generale di internet, tramite voli a prezzi stracciati che ci portano ogni dove, tramite una rete di commercio “globalizzata”, che a volte ci porta a viaggiare con i prodotti tipici di altri posti, pur restando comodamente a casa nostra, o che porta abiti e costumi di altre culture direttamente a casa nostra.

Il progetto Erasmus è nato proprio in questi ultimi anni. Per essere precisi, siamo al 33esimo anno (aggiornato al 2020) dalla data di inizio di questo splendido (a mio parere) progetto.

Come ci suggerisce anche il nome, questo programma si è ispirato all’olandese Erasmo da Rotterdam che, nell’arco della sua vita, scrisse le sue opere viaggiando per tutta l’Europa.

L’erasmus è un progetto che permette di studiare in un’università estera per un periodo che può estendersi dai 3 ai 12 mesi per ciclo di studi (24 mesi massimi per chi si trova nel ciclo unico). Questo progetto è sinonimo di adattamento, apertura mentale verso un’altra cultura e verso il prossimo, crescita personale e culturale.

Questo attuale (Aprile-Maggio-Giugno) è un periodo molto particolare, perché chi è stato preso per affrontare questa avventura si trova ora a dover gestire application forms, learning agreements e altre scartoffie, diciamocelo, noiose ma che, ahimè, son necessarie se si vuol partire.

Ma non demordete, il meglio deve ancora venire!

Eh già, perché dopo aver sistemato le scartoffie e dopo i primi momenti di sconforto (mi dispiace, ma qualcuno deve pur avvisarvi sugli aspetti un po’ meno positivi di un erasmus 😛 ) dovuti alla ricerca di una sistemazione, all’adattarsi ad una nuova cultura ed una nuova lingua, sarà tutta una discesa. Una bellissima e liberatoria discesa sulla quale incontrerete amici internazionali, professori qualificati, metodi di studio diversi e innovativi, feste, viaggi, momenti di tristezza e frustrazione e momenti di pazzia e gioia pura. Credetemi, se vi dico che vi ritroverete a chiedere “ma io, in tutti questi anni di vita, perché non ho mai vissuto così?”. In realtà, è ciò che mi sono chiesta anche io ogni volta che mi sono trovata a vivere in una città estera. Credo che il punto non sia che siamo noi a voler vivere o no in un determinato modo, credo che ci siano esperienze che portano, nella nostra vita, ad avere una magia che non dipende da noi, ma dalla esperienza stessa. So che è un concetto difficile da capire, ma chi di voi ha già avuto un’esperienza simile sono sicura che sa di cosa sto parlando. Si tratta dello stile di vita del posto dove si va, si tratta delle persone che si incontra lì, si tratta di “sei in Erasmus, hai una sola opportunità per viverti tutto ciò che esso ti offre” e per questo motivo non si rimanda nulla, lo si fa e basta. In questo modo, si torna a casa con una valigia piena di importanti avventure.

L’Erasmus ti cambia, ti apre, ti pone di fronte alla vita con uno spirito diverso. Ma nulla sarà mai uguale, quando tornerete a casa. Ci sarà quella magia e quell’ambiente del “tutto è lecito e possibile” che non vi potrete portare con voi. Tanto di cappello se ci riuscirete, ma è molto, molto difficile.

Non vi dico ciò per scoraggiarvi, non fraintendetemi: vi dico ciò per spronarvi, spronarvi a partire e a viverla senza rimpianti, spronarvi ad essere capaci di non privarvi mai di nulla, ovviamente sempre nei limiti, spronarvi a sentirvi liberi, liberi di essere felici, liberi di permettervi amicizie internazionali che, alla fine dei conti, dovrete salutare, ma che vi porterete dietro per tutta la vita.

Fatelo, partite. Non abbiate paura. La vita qui in Italia rimarrà così com’è, non vi preoccupate. Ma quello che troverete lì, nella città del vostro erasmus, è solo lì, ed è solo lì in quei mesi, quindi non lasciatevelo sfuggire, non sapete cosa vi state perdendo.

E se avete delle domande, dei dubbi, delle paure, non esitate a fare lo vostre domande qui sotto nei commenti, anche se le vostre domande riguardano scartoffie varie e, quindi, la parte più “burocratica”, oppure potete contattarci direttamente:

Contattaci.

E voi? Siete mai stati in Erasmus? Dove? Raccontateci le vostre esperienze nei commenti!

E se conoscete qualcuno che è indeciso sul partire o meno, che non ha capito bene a cosa andrà in contro, condividete con lui questo articolo e forse gli renderete le idee più chiare! 🙂

Alla prossima avventura,

Irene.

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Irene Mastrodicasa Erasmus