Lisbona, vista sulla città dal “Miradouro da Senhora de Monte”

Se siete alla ricerca di allegria, colori, vivacità, tradizioni e autenticità, continuate a leggere questo articolo sulla famosa capitale portoghese.

Il termine famosa è dovuto al fatto che ultimamente è diventata una città sempre più turistica (stiamo parlando degli ultimi anni).

Non è molto difficile, infatti, rimanere incantati dalla sua bellissima varietà di cromie e paesaggi.

Lisbona è una città che si sviluppa lungo il Tago (Tejo in portoghese), fiume che sfocia nell’Atlantico e che accoglie, sulla riva opposta, la città di Almada, tappa fissa per tutti quelli che vogliono salire sul Cristo Rei per osservare la città di Lisbona in tutta la sua completezza. La vista è mozzafiato, con il ponte 25 de Abril che, insieme all’altro Vasco de Gama (il più lungo ponte d’Europa, con lunghezza pari a 12,3 chilometri) fa da cornice a questa città.

Chi visita la suddetta regione non può non immergersi anche nella sua tradizione culinaria, fatta di bacalhau (baccalà) cucinato in tutti i modi possibili, di pastéis de nata, i classici dolci di crema (dovete assolutamente assagere i pastéis de nata di Belém, zona di Lisbona caratterizzata dalla famosa torre visitabile e da molti musei interessanti), e la francesinha, un sendwich ricco di bontà, caratterizzato da una salsa che ne identifica il ristorante (ognuno, infatti, ne crea una propria e non ne esiste una ricetta da seguire pedissequamente).

Lisbona è una città che incanta, che ti trascina con sé tra le sue mille viuzze piene d’incanto, che ti porta indietro nel tempo con il suo castello e i suoi luoghi caratteristici, che sa di autenticità e che ti accoglie con il sorriso, per poi lasciarti andare via a malincuore, stato sentimentale caratterizzato da una delle parole portoghesi tipiche di questa terra: saudade, nostalgia nei confronti di un sentimento di gioia provato nel passato ma che non si possiede più nel presente e che si vorrebbe rivivere. Sta a caratterizzare lo stato di perenne malinconia nelle genti portoghesi.

Lisbona va conosciuta con calma, disponendo di un certo tempo, senza pretendere di imporle il nostro passo, ma adattandoci invece al suo e ai modi tranquilli dei suoi abitanti.

-Paul Buck, ‘Lisbona’, editore: Mondadori, traduttore: R. Pedrazzini, data di pubblicazione: 1 gennaio 2007.

Come ci suggerisce Buck, Lisbona è una città da godere a ritmo di tranquillità e relax. Al suo stesso ritmo. Per questo motivo, vi consiglio di prendervi un po’ di tempo per visitarla, lontano dalla frenetica vita quotidiana che gira intorno agli infiniti impegni e alle interminabili ore di lavoro. Vedrete che vi risulterà una terapia, passeggiare tra queste strade non preoccupandosi di nulla, fuorché di lasciarsi trasportare dalla magia che le pervade.

Ma, come dico sempre io, non si può partire per un viaggio, lungo o corto che sia, senza un libro in mano!

Vediamo nello specifico quali libri possono tornarci utili in questo caso, sia come guide sia come piacevoli compagni di viaggio che ci aiutino a conoscere aspetti nascosti della città o dettati dalla fantasia dello scrittore.

  • Pascal Marcier, “Treno di notte per Lisbona.” (traduttore: Broseghini E., editore: Mondadori, data di pubblicazione: 10 Novembre 2017) Scritto dal filosofo svizzero Peter Bieri (con lo pseudonimo di Pascal Marcier) è un libro che vede come protagonista Raimond Gregorius, insegnante svizzero che si ritrova su un treno diretto a Lisbona dopo aver salvato dal suicidio una donna portoghese. Nel 2013 è uscito anche un film che prende spunto proprio da questo libro, intitolato “Night train to Lisbon”.
  • Antonio Tabucchi, “Sostiene Pereira.” (introduzione di Andrea Bajani, editore: Feltrinelli editore, data di pubblicazione: 18 Aprile 2019). Tabucchi, professore di letteratura portoghese a Genova e miglior conoscitore, critico e traduttore delle opere dello scrittore portoghese Fernando Pessoa, racconta le esperienze del giornalista Pereira in una Lisbona dell’estate del 1934, segnata dalla dittatura. Anche questo libro è stato affiancato da un film del 1995 che da esso trae ispirazione, intitolato “Sostiene Pereira”, con la partecipazione di uno straordinario Marcello Mastroianni.
  • I libri di Fernando Pessoa (editori vari), scrittore nato nel quartiere Chiado, che ci porta in giro per la città a lui tanto cara, descrivendone i dettagli e le atmosfere come solo chi ci è nato ed ha amato la propria terra può fare. Armatevi di uno dei suoi libri e, mentre siete di passeggio, fate una sosta al Café Brasileira di Rua Garret, dove lo stesso Pessoa era solito passare il suo tempo libero a conversare sui dibattiti politici del tempo. Il ricordo dell’autore è stato materializzato da una panchina posta di fronte all’entrata del bar, dove si trova la sua statua in bronzo.

E voi, siete mai stati a Lisbona? Cosa ne pensate? Commentate con le vostre esperienze e fatemi conoscere le vostre opinioni sui libri da me citati. Li avete letti? Ne avete altri in mente da consigliare a chi sta per partire verso questa meravigliosa città? Raccontatecelo nei commenti!

E se anche a voi è piaciuto questo articolo su Lisbona, condividedelo per gettare un po’ di magia portoghese anche tra i vostri amici e follower.

Alla prossima avventura,

Irene.

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Irene Mastrodicasa Portogallo